Chiunque termini il liceo si trova di fronte due alternative: iscriversi all’università o mettere da parte gli studi per progetti di vita e lavorativi alternativi. Chi decide di proseguire, ha davanti a se la non sempre facile scelta della carriera da intraprendere, e dunque della facoltà in cui iscriversi. Una volta chiarite le idee, l’ultimo passaggio riguarda il tipo di università da prediligere, che può essere pubblica o privata.

Come sempre accade, entrambe le opzioni hanno i loro lati positivi e negativi, che vanno valutati attentamente perché possono avere ripercussioni lungo tutto l’iter di studi, e perfino una volta conseguita la laurea ed eventualmente la specializzazione.

Vediamo per quale motivo può convenire optare per l’università privata e quali aspetti valutare per scegliere quella giusta.

Università privata: i vantaggi

Di solito, le università private hanno risorse finanziarie superiori rispetto a quelle pubbliche. Di conseguenza, possono essere dotate di strutture e strumentazioni più all’avanguardia, che rendono più facile ed efficace il percorso formativo offerto, e dunque possono potenzialmente innalzare di molto il grado di preparazione degli studenti che la frequentano.

Le università private sono spesso ammantate di un prestigio che non sempre quelle pubbliche riescono a eguagliare, e ciò può dare uno spessore diverso al curriculum formativo dello studente. Prestigio che può derivare dalla storia dell’istituto ma anche dalla qualità dei docenti che vi lavorano.

È facile inoltre che proprio i professori di un ateneo privato abbiano contati, sia nazionali che internazionali, molto più fitti e stretti rispetto ai colleghi delle università pubbliche, il che comporta maggiori possibilità lavorative per chi riesce a laurearsi con merito. Questi contatti possono essere ex studenti o docenti che hanno lavorato proprio in quell’università e che possono rivelarsi molto utili anche solo per entrare nel mondo del lavoro.

Tutto ciò ha però un costo. Ed è proprio questo uno dei fattori che può spingere molti studenti a proseguire il proprio percorso formativo in un’università pubblica: le università private costano di più.

Prendiamo come esempio una delle università private italiane più famose e prestigiose al mondo: la Bocconi di Milano: per le lauree triennali e per Giurisprudenza, l’università Bocconi prevede, per il primo anno accademico 2024-2025, un investimento economico annuale di 16.500 euro (16.103 per le lauree magistrali). Parliamo dunque di cifre che non tutte le famiglie sono in grado di spendere.

La scelta di un’università privata è un passo importante e richiede una valutazione attenta di diversi fattori. Considerato anche l’investimento, è fondamentale prendere una decisione quanto più informata possibile. Ecco alcuni consigli per chi sta valutando l’iscrizione a questo tipo di ateneo.

Università privata: come sceglierla

Prima di iscriversi ad un’università privata bisogna verificare quali sono quelle accreditate e riconosciute. Questo assicura che il livello di istruzione offerto sia conforme agli standard accademici. Lo step successivo può essere quello di valutare la reputazione dei vari istituti individuati. È possibile farlo chiedendo un parere ai professionisti del campo di studio d’interesse o a studenti (attuali o ex), ma anche consultando le recensioni che si trovano online o su siti specializzati.

Una volta ristretta ancora di più la rosa, si può passare alla valutazione dei programmi accademici offerti, in modo da assicurarsi che siano all’avanguardia e in linea con interessi e obiettivi di carriera.

A questo punto, può essere utile valutare la qualità dei docenti e delle strutture. Professori competenti, qualificati e affermati nel loro campo possono fare la differenza nella carriera universitaria e professionale di uno studente, così come laboratori e strumentazioni all’avanguardia.

Ma la qualità dell’insegnamento può risultare fine a se stessa se il laureato, una volta chiuso il suo percorso formativo, non ha sbocchi davanti a sé. È per questo estremamente consigliato valutare le opportunità di stage e lavoro che l’ateneo può offrire.

È possibile avere informazioni su tutti questi aspetti anche partecipando a colloqui e giornate informative che le università sono solite organizzare proprio per mostrare ai possibili nuovi iscritti tutto ciò che sono in grado di offrire. Questa attività può dare un’idea ancora più concreta anche della vita accademica e sociale che si può fare all’interno dell’istituto.

A questo punto, però, è necessario farsi i conti in tasca (in realtà, questo passaggio può essere fatto in ogni momento, se non addirittura prima ancora di valutare i vari atenei in base alle loro caratteristiche, dato che, come detto, i costi sono spesso molto alti). Bisogna dunque valutare tutte le spese associate al percorso di studi che si vuole intraprendere, tra cui: tasse di iscrizione, costi per i materiali didattici e altre spese accessorie, eventuale trasferimento in altra città (con relativi costi per affitto, bollette, spese varie, ecc.) o costi di trasporto per chi può fare il pendolare. Questa fase è cruciale se non si vogliono avere brutte sorprese.

Legato a questo punto c’è l’ultimo aspetto da considerare, ovvero la possibilità di accedere a eventuali agevolazioni dal punto di vista economico. Vale dunque la pena verificare se l’università scelta offre programmi di assistenza finanziaria o borse di studio che potrebbero rendere più accessibile il costo dell’istruzione.