Proteste a causa del calo delle disponibilità negli atenei nonostante aumenti il numero di aspiranti medici. I temi dei quiz e le reazioni degli studenti
Cresce il numero degli aspiranti medici, diminuiscono i posti per accedere alla facoltà di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. Nelle 38 sedi degli Atenei di tutta Italia hanno sostenuto il test d’accesso in 62.695 con un aumento del 3,3% rispetto all’anno accademico precedente. Cala dall’altra parte il numero dei posti disponibili, che scende a 9.224 unità, con una contrazione del 3,2%. Insieme ai numeri e alle statistiche (entrerà un aspirante medico ogni 6,5 candidati) è soprattutto l’ombra delle irregolarità ad agitare anche l’edizione 2016 della prova di ammissione. Numerose le segnalazioni a caldo ricevute e al vaglio dei legali del Gruppo Consulcesi, da sempre in prima linea nel campo della tutela anche dei giovani aspiranti medici in favore dei quali ha ottenuto notevoli risultati a partire dalle riammissioni in sovrannumero dei tanti ingiustamente esclusi. “Auspichiamo che ci sia stato uno svolgimento regolare e realmente meritocratico dei test – spiegano i legali di Consulcesi – ma siamo consapevoli delle particolari difficoltà cui sono esposti i candidati in circostanze come queste. Ciò è tanto più vero se teniamo conto della casistica del recente passato che racconta di palesi infrazioni. Tra queste l’uso improprio del cellulare, la mancata schermatura delle aule per impedire l’accesso ad internet, il controllo assente o comunque inadeguato dei candidati, il mancato rispetto dei tempi previsti dal bando, l’uso di materiale di cancelleria diverso da quello fornito in via esclusiva dalla commissione d’esame, la formulazione errata delle domande e la violazione di segretezza e anonimato delle prove. La rilevazione di quest’ultima irregolarità è stata all’origine di una serie di sentenze del Tar che, a partire dal mese di febbraio 2015, hanno portato alla riammissione in sovrannumero, e senza pregiudizio di coloro che si erano già classificati, di migliaia di studenti ingiustamente esclusi”.
I quiz di Medicina e Chirurgia. Il piano Marshall e la rivista del pensiero illuminista. Sono due tra le 60 domande a cui hanno dovuto rispondere gli aspiranti medici che oggi hanno affrontato i test di ingresso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia. Le due domande di cultura generale chiedevano, appunto, cosa era il Piano Marshall e il nome della rivista del pensiero illuminista italiano. In generale per i ragazzi appena usciti da una delle aule dell’Università Sapienza di Roma che hanno ospitato i candidati, i quiz erano “abbastanza facili, con qualche difficoltà nelle domande di logica”, afferma Bruno di Campobasso. Molti i candidati che hanno consegnato in anticipo. Qualche problema in più per la chimica: “Una domanda chiedeva il peso dell’anidride carbonica, un numero troppo grande da ricordarsi a memoria”, osserva Tatiana da Roma. “Pur avendo fatto il liceo scientifico ho avuto qualche incertezza sui quiz di fisica”, afferma Cristina, del liceo Talete di Roma, che però ha già passato lo sbarramento per l’accesso a Medicina alla Cattolica. “L’esame me l’aspettavo così, le simulazioni sul web erano molto simili e hanno aiutato – risponde un altro ragazzo – le domande di biologia pensavo fossero più semplici”. L’esame di ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria si è svolto questa mattina in 38 atenei statali: gli iscritti sono stati 62.695 (erano 60.639 nel 2015) i posti disponibili sono 9.224 per Medicina e 908 per Odontoiatria. In totale 10.132. Mentre ai test per la facoltà di Veterinaria si sono iscritti in 7.987 (rispetto ai 7.818 dell’anno precedente) per 655 posti disponibili.
Boom a La Sapienza. In circa 5mila questa mattina hanno affollato l’aula magna del dipartimento di Ortopedia alla Sapienza di Roma. Cinquemila aspiranti medici, chirurghi e odontoiatri che hanno risposto a 60 domande a risposta multipla per poter accedere alle rispettive facoltà. Di loro, potrà accedere alle facoltà, all’incirca un candidato su sei (9.200 i posti disponibili in tutta Italia). Il test d’accesso e numero chiuso è iniziato intorno alle 11 con un un’ora e mezza di tempo a disposizione per rispondere a tutte le domande. Cinque le materie d’esame: biologia, chimica, matematica, fisica e cultura generale. Cinque le possibilità di risposta per ogni domanda. Quello di oggi si è confermato il test più atteso, quello al centro di polemiche per modalità e numero chiuso – non sono mancati le proteste di associazioni di studenti tra cui Udu e Rete studenti medi davanti al dipartimento che hanno distribuito ai partecipanti “La guida al test sicuro” – ma la prova sembra essere scivolata via senza particolari problematiche. Il coro è stato quasi unanime: “Mi aspettavo fosse più difficile”. È quanto hanno dichiarato quasi tutti i ragazzi che intorno a mezzogiorno hanno iniziato a lasciare l’Aula. Un unica, lieve, difficoltà, le due domande di cultura generale: il piano Marshall e il nome della rivista più celebre negli anni dell’Illuminismo in Italia. “Non propriamente argomenti di competenza per aspiranti medici”, ha sibillato qualcuno. “Ho avuto qualche difficoltà – ha detto Marco – ma come esame si poteva fare. Domande di cultura generale? Ne ho fatta solo una”. Poche difficoltà anche per Sara: “Sono arrivata abbastanza preparata anche grazie a un corso che avevo seguito al Policlinico. È stata una prova tranquilla, da quello che avevo sentito pensavo molto peggio”. Tutte domande “che mi aspettavo” anzi, “che pensavo fossero più complicate”, è anche il parere di Giovanni. Niente cultura generale invece per Roberta che ha deciso di saltare i due quesiti “per non rischiare di perdere punti”, ma giudizio positivo per quel che riguarda il resto della prova. Qualche risposta «in bianco» anche per Giulia, che ritiene fisica e matematica “le materia più difficili”. “Abbastanza buone” infine le sensazioni di Alessia che tuttavia ha riscontrato “qualche ostacolo in fisica e matematica”. “Mi aspettavo un esame più difficile – ha aggiunto – e non ho percepito un clima ostile nell’aula”, resta il fatto, “che la facoltà di Medicina dovrebbe essere aperta a tutti. Se uno vuole proseguire il suo percorso di studi deve essere libero di poterlo fare senza impedimenti come il numero chiuso”.
Fonte: Il Tempo