Sommario
A partire dall’anno accademico 2025-2026, l’accesso ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria subirà un’importante riforma. Il tradizionale test d’ingresso verrà sostituito da un nuovo sistema di selezione basato su un semestre propedeutico e una graduatoria nazionale di merito. In questo articolo analizziamo tutte le novità e le implicazioni per gli aspiranti veterinari.
Cosa cambia nel test di veterinaria 2025?
La principale novità riguarda l’eliminazione del test d’ingresso classico. Invece di sostenere una prova selettiva prima dell’iscrizione, gli studenti potranno accedere direttamente al primo semestre propedeutico del corso di laurea. Tuttavia, il passaggio al secondo semestre e la prosecuzione degli studi saranno soggetti a un meccanismo di selezione basato sul merito.
Iscrizione libera al primo semestre
Dal 2025, gli studenti potranno iscriversi senza test d’ingresso al primo semestre del corso di laurea in Medicina Veterinaria. Questo semestre introduttivo sarà comune anche ad altre facoltà dell’area biomedica e sanitaria (come Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Farmacia).
Durante il primo semestre, gli studenti dovranno affrontare corsi fondamentali, tra cui:
- Fisica Medica
- Anatomia Umana e Comparata
- Biologia Molecolare e Genetica
- Chimica e Biochimica
Al termine del semestre, gli studenti saranno valutati sulla base degli esami sostenuti e dei crediti formativi universitari (CFU) acquisiti.
Graduatoria nazionale e selezione per il secondo semestre
L’ammissione al secondo semestre non sarà automatica. Gli studenti dovranno soddisfare due criteri:
- Superare tutti gli esami previsti nel primo semestre
- Posizionarsi in una graduatoria nazionale basata sul merito
Il numero di posti disponibili rimarrà programmato a livello nazionale, quindi solo gli studenti con le migliori performance accademiche potranno proseguire nel corso di laurea in Medicina Veterinaria.
Cosa succede se non si viene ammessi?
Gli studenti che non riusciranno ad accedere al secondo semestre avranno diverse opzioni:
- Proseguire in un altro corso di laurea: i CFU acquisiti potranno essere riconosciuti per altri percorsi nell’area biomedica, sanitaria o farmaceutica.
- Riprovare l’anno successivo: chi non rientra nella graduatoria potrà ripetere il semestre e tentare nuovamente la selezione.
- Accedere a corsi di laurea affini: gli studenti potranno optare per corsi come Scienze Biologiche o Biotecnologie, che condividono parte degli insegnamenti.
Vantaggi e svantaggi della nuova riforma
Tra i vantaggi, è estremamente semplice individuare i seguenti:
- Accesso più equo e inclusivo: tutti gli studenti avranno la possibilità di dimostrare il proprio valore senza essere penalizzati da un singolo test d’ingresso;
- Selezione basata sul merito accademico: invece di una prova teorica, la selezione avverrà attraverso il rendimento effettivo negli esami universitari;
- Possibilità di reindirizzamento: gli studenti non idonei potranno comunque proseguire in corsi di laurea affini, senza perdere l’anno accademico.
Tra gli svantaggi, invece, è chiaro che si va incontro a:
- Competizione elevata: il numero di posti disponibili resterà limitato, quindi solo gli studenti con ottimi risultati potranno accedere al secondo semestre.
- Maggior carico di studio fin da subito: gli esami del primo semestre saranno determinanti per la selezione, aumentando la pressione sugli studenti.
- Incertezza per chi non supera la selezione: sebbene esistano alternative, molti studenti potrebbero trovarsi a dover cambiare percorso accademico.
La riforma del Test di Veterinaria 2025 rappresenta un cambiamento significativo nel sistema di accesso all’università. Se da un lato elimina il tradizionale test d’ingresso, dall’altro introduce una selezione basata sul rendimento accademico nel primo semestre. Gli studenti dovranno prepararsi fin da subito per affrontare al meglio questa sfida e garantire il proprio accesso al secondo semestre. Per rimanere aggiornati su ulteriori sviluppi, consigliamo di consultare i siti ufficiali delle università e del Ministero dell’Istruzione e dell’Università.