Lo spettro delle irregolarità agita l’edizione 2016 della prova di ammissione alle facoltà di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. Mentre le professioni sanitarie confermano il loro appeal (quest’anno i candidati al test sono aumentati del 3,3%) parallelamente è diminuito il numero di posti a disposizione, sceso a 9.224 unità, registrando un calo del 3,2%. Dalle 38 sedi in tutta Italia dove si sono svolte le temute prove si registrano numerosi malumori, e già si teme una possibile valanga di ricorsi.
Infatti, la lotteria dei test, complice la dura legge dei numeri, farà in modo che solo 1 su 6 degli aspiranti camici bianchi riuscirà effettivamente ad avere accesso alla tanto agognata facoltà. Una selezione spietata contro cui gli studenti hanno manifestato duramente attraverso diverse iniziative. Da sempre i movimenti studenteschi sono avversi alle logiche e alle modalità del numero chiuso e anche quest’anno hanno deciso di far sentire la loro voce.
La notte prima della prove, l’Unione degli Universitari (UDU) ha organizzato un flash mob davanti al Ministero dell’Istruzione, inscenando una sorta di selezione all’ingresso basata su domande del tutto casuali, con tanto di buttafuori improvvisati. Anche il coordinamento universitario Link, assieme ad UDU e alla Rete della Conoscenza, ha espresso tutto il suo dissenso affiggendo numerosi manifesti con lo slogan “Il numero chiuso chiude gli ospedali”. I nodi del contendere sono comuni: la natura stessa del test, considerati un sistema di selezione aleatorio, sul quale incidono tutta una serie di fattori che nulla hanno a vedere con le effettive capacità e potenzialità dei numerosi candidati. Il famoso sistema “alla francese” previsto per le facoltà di Medicina, Farmacia e Odontoiatria, senza nessuna prova d’ingresso ma con esame di ammissione sulle materie studiate durante il primo anno di università, è stato spesso invocato; ma ancora più frequenti sono le richieste al Governo di maggiori investimenti nell’istruzione e nella formazione, dando il via a una riforma che superi il numero chiuso garantendo il libero accesso a tutti.
Nel frattempo i legali del Gruppo Consulcesi, realtà leader nella tutela degli aspiranti medici, segnalano di aver ricevuto, da parte dei candidati, diverse segnalazioni di irregolarità nello svolgimento delle prove: un allarme raccolto e diffuso anche da quotidiani nazionali come Il Tempo e Libero, e che lascia presagire un autunno di fuoco, a colpi di carte bollate, in cui chi sogna fin da bambino di fare il medico dovrà rivolgersi al giudice per far valere i propri diritti.