Il Decreto-legge (DL) sulla riforma dell’accesso a Medicina e Chirurgia ha ottenuto il via libera dalla Commissione Cultura della Camera dei deputati. Questo passaggio segna un momento chiave nella revisione del sistema di selezione per l’ingresso alle facoltà di Medicina, con l’obiettivo di superare le criticità del test di ammissione nazionale.

L’iter della riforma dell’accesso a Medicina

La riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia ha seguito un percorso articolato. Il 16 ottobre 2024 la 7ª Commissione del Senato ha approvato il disegno di legge delega che modifica le modalità di accesso a Medicina, Odontoiatria e Medicina Veterinaria. La più grande novità della riforma è l’eliminazione del numero chiuso al primo semestre, permettendo l’iscrizione libera a tutti gli aspiranti medici senza test d’ingresso. L’obiettivo del Governo è implementare il nuovo sistema già dall’anno accademico 2025-2026, con un aumento dei posti disponibili da 20.000 a 25.000.

Riforma dell’accesso a Medicina: le principali modifiche previste

Il DL introduce una serie di cambiamenti significativi nel sistema di selezione per la Facoltà di Medicina in Italia, con l’intento di rendere il percorso di accesso più in linea con le competenze richieste dalla professione medica. La riforma dell’accesso a Medicina, infatti, mira a superare le critiche all’attuale test di ammissione, che è troppo selettivo e basato principalmente su conoscenze teoriche.

La Riforma non prevede, in realtà, un accesso completamente libero, ma una selezione successiva al primo semestre, che avverrà attraverso un sistema di “scrematura” durante il percorso accademico. In altre parole, gli studenti potranno accedere a Medicina senza il test d’ingresso iniziale, ma dovranno affrontare prove o criteri di selezione più avanti nel loro percorso di studi per determinare chi possa proseguire fino alla laurea.

Il nuovo sistema, come indicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), si concentrerà di più sulle competenze pratiche e le attitudini personali, elementi essenziali per la professione medica. Si intende, inoltre, ridurre la disparità di accesso legata alla preparazione privata, rendendo il test più equo e accessibile a tutti, inclusi gli studenti da contesti socioeconomici svantaggiati, pur mantenendo un filtro per garantire la qualità degli studenti ammessi. L’obiettivo è favorire una selezione che migliori la qualità della formazione, prendendo in considerazione anche le capacità pratiche e le abilità interpersonali, fondamentali per il futuro medico.

Tra le principali novità, nello specifico:

  • Revisione delle materie e dei punteggi: il test d’accesso a Medicina attuale si basa prevalentemente su nozioni teoriche di biologia, chimica, fisica e logica. La riforma mira a riequilibrare la valutazione, introducendo elementi che valorizzino capacità pratiche e attitudinali;
  • Nuove modalità di selezione: si prevede una minore dipendenza da prove esclusivamente nozionistiche, a favore di strumenti che valutino competenze trasversali come problem solving, capacità relazionali e attitudine al lavoro di squadra;
  • Riorganizzazione delle prove d’accesso: il decreto prevede una revisione complessiva delle modalità di svolgimento del test di ammissione a Medicina, con un sistema più strutturato e progressivo per selezionare i candidati più idonei alla professione.

Medicina: perché è necessaria una riforma?

L’attuale test di ammissione a Medicina è stato spesso criticato per il suo carattere altamente selettivo e basato su un modello di valutazione che non sempre identifica i candidati con le migliori predisposizioni per la professione. La riforma punta a creare un sistema che consideri non solo le conoscenze teoriche, ma anche le qualità personali e le capacità pratiche, fondamentali per il futuro medico.

Quali saranno i prossimi passi legislativi?

Dopo il via libera della Commissione Cultura, il DL dovrà affrontare il percorso parlamentare. I passaggi previsti sono:

  • Discussione e approvazione alla Camera e al Senato: il testo potrebbe subire modifiche attraverso emendamenti prima dell’approvazione definitiva;
  • Pubblicazione e applicazione della riforma: se confermato senza cambiamenti sostanziali, il nuovo sistema entrerà in vigore a partire dal prossimo ciclo di ammissioni, con un periodo di transizione per consentire alle università di adeguarsi.

Quali implicazioni sulla formazione medica?

Le modifiche al sistema di selezione avranno inevitabilmente ripercussioni anche sulla formazione dei futuri medici. Un accesso libero alla facoltà di Medicina, senza il tradizionale test di ammissione, basato su un’analisi più ampia delle competenze richieste, intende portare a un miglioramento dell’intero percorso formativo. Questo nuovo approccio favorirà l’integrazione di metodi didattici più orientati alla pratica e all’interazione con i pazienti. La riforma, dunque, intende rappresentare un’evoluzione significativa del sistema di selezione per Medicina, con l’obiettivo di garantire una preparazione più solida e aderente alle esigenze della professione medica. Tuttavia, molto dipenderà dal dibattito parlamentare e dalle eventuali modifiche che potranno essere introdotte prima dell’approvazione definitiva.