Ci siamo: da questa mattina sono finalmente online gli elaborati e i risultati di tutti gli studenti che hanno partecipato al test di selezione in Medicina e Chirurgia. Ovviamente in forma privata, perché ciascun candidato è stato dotato di un’utenza che gli permette di acceder al portale di Universitaly e di verificare non solo il punteggio totalizzato, ma anche l’elaborato.
È così possibile confrontare il risultato ottenuto con quello della graduatoria anonima pubblicata dal Miur il 18 settembre scorso, e soprattutto capire se questo rientra tra la soglia minima ipotizzata dagli esperti per essere nella graduatoria degli ammessi. C’è da dire comunque che, finché non usciranno le graduatorie definitive il 2 ottobre, è ancora presto per fare delle previsioni reali per diversi motivi.
Il primo è che non è detto che coloro che sono sotto il punteggio minimo teorico (PMT), ovvero il punteggio totale più basso che dovrebbe avere il candidato per entrare – una sorta di ultimo nella classifica degli ammessi per rendere l’idea – siano automaticamente fuori. Questo perché entrano in gioco numerosi fattori tra cui in primis le scelte dei vari candidati in merito alle preferenze delle facoltà; tale numero infatti è valido al 100% se e solo se “tutti i candidati avessero indicato nelle preferenze le sedi di tutta Italia e solo se decidessero di iscriversi dopo la prima graduatoria” – sostiene il portale studenti.it-. Una previsione quindi troppo idilliaca per essere vera.
Questo punteggio presumibilmente sarà quindi più basso, e questo è dovuto anche dal fatto che quest’anno i posti a disposizione per gli immatricolati in Medicina e Chirurgia sono maggiori rispetto a quelli del 2017. Questo significa che, a conti fatti, nel 2018 entrerà un candidato su 6,1 anziché su 6.7 e che quindi si può ancora continuare a sperare.
Un terzo punto esula dai punteggi finali ottenuti, ma è altrettanto importante perché riguarda la questione dei ricorsi: fondamentale, infatti, sarà anche il numero di coloro che decideranno di avviare una causa per le irregolarità che si sono verificate durante il test, perché in quel caso una sentenza positiva porterebbe la riammissione di tantissimi corsisti; basti pensare al caso del 2014 quando il Tar del Lazio stabilì il reintegro con riserva a un gruppo di studenti nei posti resi disponibili a seguito di rinunce e scorrimenti.
E quest’anno, i motivi per decidere di procedere per vie legali sono tanti. Ricordiamo per esempio le varie domande ambigue che avevano più di una possibile risposta esatta – e quindi si capirà anche come sono state valutate dal Miur – oppure la presenza di situazioni anomale che in primis hanno distolto l’attenzione degli studenti dal loro compito, e in secundis fanno ipotizzare dei meccanismi di preferenze verso alcuni gruppi di studenti.
Sono tantissimi inoltre gli studenti che hanno visualizzato questa mattina i risultati del proprio test e che hanno riscontrato un punteggio diverso. Non sappiamo al momento se il calcolo iniziale dei partecipanti al test sia stato fatto erroneamente, forse perché convinti di aver selezionato una risposta anziché un’altra; intanto, però, segnaliamo il commento di un ragazzo che afferma di aver lasciato completamente in bianco tutte le domande di matematica e chimica e di aver riscontrato, nel risultato suddiviso per materia, un punteggio negativo anziché lo “zero” previsto in caso di risposta non data.
Nel frattempo, in attesa della graduatoria definitiva, continuiamo a monitorare le varie segnalazioni per valutare l’evidenza di altre anomalie e di ulteriori motivazioni per avviare un ricorso per ottenere l’ammissione al test.