In seguito alla pubblicazione della graduatoria nazionale nominativa e del primo scorrimento, si torna a parlare del futuro del Test di Medicina e Chirurgia. Il Ministro dell’Università e della Ricerca Bernini, infatti, ha illustrato i prossimi step della riforma per l’abolizione della prova d’ingresso.

Ma come funzionerà, allora, l’ammissione a Medicina 2025?

La soddisfazione per la banca dati aperta e pubblica

“Fin dall’inizio del mandato, il governo ha avviato un lavoro di riforma per l’accesso programmato a Medicina” ha detto il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, nel corso di un question time alla Camera.

“A fine luglio – ha proseguito il ministro – si è tenuta la seconda prova dei Test di Medicina, che ha fatto seguito a quella di maggio. E, da circa una settimana, sono partite le assegnazioni e lo scorrimento delle graduatorie”. Il ministro ha sostenuto che “non era scontato che in pochissimo tempo riuscissimo a trovare una soluzione valida in sostituzione dei Tolc”. E la soluzione è stata, secondo il ministro Bernini – creare una banca dati aperta e pubblica “proprio per evitare e annullare per sempre quel mercato parallelo della formazione opaca e nascosta che la banca dati chiusa aveva generato”.

Inoltre, il ministro ha aggiunto che è stato individuato “il fabbisogno reale delle strutture sanitarie” e che si è tenuto anche conto “della capacità del sistema universitario di formare bravi professionisti, dando fondi per aumentare la disponibilità e i luoghi della formazione”.

Medicina 2025: materie caratterizzanti e percorso di studi comune tra corsi di laurea

“Il traguardo è di assicurare che gli studenti siano valorizzati non sulla base di test da lancio della monetina, ma sulla base di materie caratterizzanti – ha continuato – . Ci sarà un periodo di studi comune ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e in Medicina veterinaria nonché agli altri corsi di studio di area biomedica, in cui gli studenti frequenteranno una serie di discipline qualificanti. Ciò consentirà loro di poter comunque reinvestire le conoscenze e le competenze acquisite in un altro percorso formativo contiguo, senza sprecare tempo e risorse”.

La selezione predittiva

Nello specifico, la titolare del Mur ha annunciato “una selezione predittiva in grado di verificare oggi il possesso delle abilità che serviranno domani. Viene in gioco il diritto allo studio di quanti intendano investire le proprie energie, anche grazie al sostegno delle famiglie, in un progetto di vita così formativo e prospettico. Non è possibile garantire a tutti un posto di lavoro, ma è nostro dovere assicurare a tutti coloro che ne siano capaci la possibilità di ottenerlo. E, nel caso dei futuri medici, abbiamo il dovere di formarli al massimo delle nostre possibilità” ha concluso.