Oggi c’è un crescente interesse verso il counselling psicologico. Questa professione è diventata un punto di riferimento fondamentale per chi cerca di affrontare le sfide della vita moderna.

Di conseguenza, la figura del counselor ha acquisito un fascino particolare, soprattutto tra i giovani laureati in psicologia attratti sia dal ruolo che ricopre, sia dalle opportunità di carriera che questa specializzazione offre. Ma prima di esaminare il percorso di formazione necessario per diventare counselor, è cruciale comprendere a fondo cosa sia il counselling psicologico e quale ruolo svolga realmente.

Cos’è il counselling psicologico?

Il termine “counselling” deriva dall’inglese “to counsel”, che significa “consigliare”. Ma lo specialista in counselling è molto più di un consigliere: la sua attività si basa infatti su una relazione di aiuto, il cui obiettivo principale è facilitare l’individuo nel comprendere meglio se stesso e le proprie risorse. Il counselor accompagna il paziente in un percorso, generalmente a breve o medio termine, di crescita personale, supportandolo nella scoperta e nel potenziamento delle sue capacità interiori. Questo approccio, fondato sulla relazione interpersonale, mira a promuovere l’autoconsapevolezza e a migliorare la qualità di vita.

Chi ha inventato il counselling?

La genesi del counselling psicologico si deve a due grandi figure del Novecento: Carl Rogers e Rollo May, esponenti di spicco della psicologia umanistica. Essi svilupparono un modello terapeutico basato sulla convinzione che ogni individuo possieda risorse interiori capaci di guidarlo verso il miglioramento personale e la gestione delle proprie sfide. Tuttavia, nel corso della vita, questi processi di autorealizzazione possono incontrare ostacoli, e qui entra in gioco il counselor. Il suo compito è quello di aiutare la persona a riscoprire le proprie risorse interiori e a utilizzarle per superare le difficoltà.

Counselling psicologico e psicoterapia: quali sono le differenze?

Il counselling si concentra sugli aspetti consapevoli della vita del paziente, come le scelte professionali, le relazioni interpersonali o la gestione dello stress. In questo modo, si pone l’obiettivo di migliorare la vita quotidiana dell’individuo, affrontando questioni pratiche, relazionali o emotive.

Al contrario, la psicoterapia interviene su questioni più profonde, spesso radicate nell’inconscio, come traumi, fobie, disturbi dell’umore o problemi alimentari. Quando un problema affonda le sue radici nell’inconscio o assume i tratti di una patologia, è necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta, il quale potrà impiegare approcci terapeutici più complessi e mirati, come la terapia cognitivo-comportamentale o la psicoanalisi.

La differenza chiave tra counselling e psicoterapia, quindi, risiede nell’ambito di intervento: il counselling si concentra sul miglioramento della vita consapevole e delle relazioni, mentre la psicoterapia va più in profondità.

Come diventare counselor in Italia: il percorso

Un passo significativo verso il riconoscimento della professione di counselor è stato compiuto nel 2019, quando il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha inserito il counselling tra le specializzazioni offerte dalle scuole di psicoterapia. Ciò significa che i laureati in psicologia possono scegliere di specializzarsi nel counselling, acquisendo competenze specifiche per operare in contesti come i servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, oltre che in organizzazioni come la Protezione Civile, le forze dell’ordine e le forze armate.

La Scuola di Valutazione psicologica e consulenza (counselling), offerta da diversi atenei italiani, ha durata quadriennale, rilascia il titolo di specialista in valutazione psicologica e consulenza, e abilita all’esercizio della psicoterapia ai sensi delle normative vigenti. L’ammissione è riservata a coloro che sono in possesso della laurea in Psicologia (ante D.M. 509/1999) o di una laurea specialistica (ex D.M. 509/1999) nella classe di Psicologia 58/S o di una laurea magistrale nella classe di Psicologia LM-51 e dell’abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo.