Motivazioni, tempistiche e procedure da seguire per presentare ricorso per il test di Medicina in caso di irregolarità
Nonostante l’emergenza Coronavirus, anche quest’anno si terranno i test per l’accesso alla facoltà di medicina e odontoiatria. Dopo mesi di proclami sull’importanza dei camici bianchi grazie ai quali il sistema ha retto alla pandemia… nulla è cambiato! Le modalità di accesso alla facoltà sono sostanzialmente rimaste immutate, nonostante ormai da anni si ripresentino gli stessi problemi che si traducono poi, dopo la pubblicazione delle graduatorie, in una valanga di ricorsi. È dunque ragionevole pensare che anche quest’anno non sarà diverso. Ma come fare ricorso per il test di Medicina?
Le motivazioni del ricorso
Innanzitutto, ci sono elementi generali come l’individuazione dei criteri del fabbisogno nazionale sulla base del quale vengono stabiliti i posti disponibili; ma vi sono elementi anche più specifici che si presentano proprio nel corso della prova:
- Violazione dell’anonimato degli studenti.
- Violazione della segretezza dei quiz.
- Risposte dei quiz errate, fuorvianti e/o non originali.
- Utilizzo di smartphone o altri dispositivi.
- Plichi danneggiati.
- Apposizione di segni identificativi sul test.
In generale qualora si rilevino episodi potenzialmente irregolari è sempre preferibile chiederne la verbalizzazione al fine di avere un supporto per le successive azioni legali che si volessero intraprendere.
Le tempistiche del ricorso per il test di Medicina
Dalla pubblicazione della graduatoria che avverrà a fine settembre ci sono solo 60 giorni per procedere con il ricorso al TAR. Dunque, è importante attivarsi il prima possibile anche solo per prendere informazioni sulle modalità e fornire sin da subito ai legali tutte le segnalazioni utili per redigere il ricorso: maggiori e dettagliate saranno, più facile sarà ottenere un risultato positivo.
Dopo qualche mese dalla presentazione del ricorso, il TAR si pronuncia sulla richiesta di sospensiva che, se accolta, dà la possibilità allo studente di avviare il suo percorso di studi nella facoltà di medicina e odontoiatria, con riserva, cioè in attesa dell’esito definitivo del giudizio.
Il ricorso non è una scorciatoia
Il ricorso contro il numero chiuso però non deve essere visto come una facile scorciatoia per studenti svogliati, poiché può essere avviato solo quando si verifichino reali irregolarità durante la prova.
È indubbio che questa modalità di selezione abbia dimostrato grosse lacune in questi anni. Dunque, sarebbe auspicabile una riforma radicale del sistema. Fino a quel giorno gli studenti, però, dovranno continuare a combattere le loro battaglie in aula, e nei Tribunali.