Sommario
Il burnout da specializzazione medica è una problematica comune ed un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani medici, caratterizzato da esaurimento emotivo, riduzione della motivazione e senso di inefficacia. È legato all’intensità del lavoro, delle responsabilità e dello studio e richiede un approccio integrato che tenga conto di vari aspetti della vita personale e professionale. Gestirlo non è semplice come può sembrare. Vediamo, allora, quali possono essere le strategie pratiche per prevenirlo e fronteggiarlo senza lasciarsi sopraffare.
Innanzitutto, bisogna riconoscere i segnali di burnout. Possono manifestarsi con: sensazione costante di esaurimento fisico e mentale, diminuzione dell’entusiasmo per il lavoro o per lo studio; irritabilità o distacco emotivo verso colleghi e pazienti. Identificare precocemente i segnali è fondamentale per agire prima che la situazione peggiori.
Burnout da specializzazione medica: come equilibrare studio e vita personale
Poi, è necessario saper gestire lo stress quotidiano, per trovare il giusto equilibrio tra studio e vita personale. Per questo, è bene:
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- Pianificare le giornate con obiettivi realistici
- Utilizzare strumenti come app di time management per bilanciare lavoro, studio e riposo. Gli strumenti di pianificazione (app o agende) consentono di stabilire priorità e suddividere il lavoro in compiti più piccoli e gestibili
- Concedersi delle pause anche solo di 5-10 minuti ogni 4-5 ore possono migliorare la produttività, la concentrazione e ridurre la fatica. Inoltre, praticare la disconnessione digitale è essenziale: limita l’uso del telefono e delle e-mail lavorative al di fuori dell’orario di lavoro.
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- Inserire attività fisica regolare, anche solo una passeggiata quotidiana, per ricaricare le energie, rilasciare le tensioni e le endorfine e migliorare l’umore. Dedicare del tempo fisso a svaghi e passioni, per staccare dalla routine.
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- Fare meditazione, yoga o esercizi di respirazione e mindfulness per ridurre tensioni e alleviare lo stress. Queste tecniche sono utili per calmare la mente. Tuttavia, se senti di non poter affrontare lo stress da solo, considera di parlare con uno psicologo o un counselor specializzato in stress lavorativo. Molte università e ospedali offrono servizi dedicati.
Costruire una rete di supporto e mantenere le relazioni personali
Per fronteggiare il burnout da specializzazione medica, è importante condividere pensieri, esperienze e difficoltà con gli altri specializzandi: confrontarsi e ritrovare problematiche comuni può aiutare a sentirsi meno soli. Partecipare a gruppi di discussione o forum per specializzandi può essere rassicurante così come chiedere l’aiuto di un supervisore con cui discutere eventuali difficoltà professionali o personali può rivelarsi una buona idea. In più, per non farsi risucchiare dalla fatica della specializzazione, è essenziale mantenere i legami personali e i contatti regolari con famiglia e amici. Anche solo una breve chiamata o una cena può avere un impatto positivo sul morale. E, in generale, un supporto emotivo esterno può fare la differenza.
Benessere e cura di sé
Seguire una dieta varia, completa, sana ed equilibrata è tra le priorità per reggere bene la specializzazione medica. Allo stesso modo, dormire almeno 8 ore a notte anche se il lavoro sembra predominare, è fondamentale. Nelle ore serali, per facilitare il riposo notturno, sarebbe meglio evitare di studiare o stare al pc, così come leggere costantemente e-mail e messaggi legati al lavoro. Puoi, invece, trascorrere il tempo leggendo libri e podcast sulla gestione dello stress e il self-care perché spesso forniscono suggerimenti pratici.
Riconsiderare obiettivi e motivazioni
Nei momenti di stanchezza e stress intenso, a volte, mettiamo tutto in discussione. È proprio in questi momenti, invece, che è necessario riflettere sulle motivazioni che ci hanno spinto a fare una determinata scelta. Chiediti, quindi, perché hai scelto questa strada e ricorda gli aspetti positivi del tuo percorso. La strada professionale del medico è lunga, complessa e tortuosa: ma ricordare perché hai intrapreso questa carriera e concentrarsi sui tuoi obiettivi a lungo termine può senz’altro farti bene.
Inoltre, bisogna conoscere ed accettare i propri limiti per evitare il sovraccarico. Accetta che non puoi essere perfetto e che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.
Tirando le somme, prendersi cura di sé durante la specializzazione medica non è un lusso, ma una necessità per avere una carriera sostenibile a lungo termine accompagnata da una buona qualità di vita.