Ogni anno, a settembre, centinaia di studenti si danno appuntamento davanti alle principali università italiane in occasione dei test per l’accesso alle facoltà di medicina per contestare il ‘numero chiuso’: a fronte di una domanda sempre maggiore di studenti che vorrebbero intraprendere la carriera del medico, i posti a disposizione sono di anno in anno sempre meno. Quest’anno le possibilità di entrare in facoltà equivalevano a una su sette.
Alla difficoltà di superare il test, legata meramente ad una questione di numeri, si aggiunge poi l’aumento delle irregolarità riscontrate nelle aule in cui si svolgono gli esami: violazioni dell’anonimato, utilizzo di dispositivi elettronici e problemi generali riscontrati nella gestione della prova. E sono sempre più gli aspiranti medici che denunciano queste anomalie e scelgono di far valere i propri diritti in sede giudiziaria. Dopo aver vinto il ricorso al Tar, alcuni di questi ragazzi sono riusciti ad ottenere il posto nella facoltà dei loro sogni grazie ai legali che li hanno assistiti.
Ma oltre alle vere e proprie segnalazioni, molti studenti e loro rappresentanti contestano il peso eccessivo dato nel test alle domande di logica. Il numero dei quesiti di logica che gli studenti si ritrovano ad affrontare dal 2013 è aumentato, a scapito di quelli di cultura generale. La tesi di coloro che mettono in dubbio la legalità di questo cambiamento si basa su una normativa del 1999 che chiedeva di sviluppare le domande dell’esame in modo da testare in particolar modo il livello di cultura generale dei candidati, tenendo anche presenti i programmi scolastici delle superiori.
Gli studenti chiedono quindi un superamento dell’attuale sistema di selezione, prendendo spunto anche da altri Paesi europei dove, ad esempio, la valutazione dei più bravi è prevista alla fine del primo anno tramite un esame volto a verificare l’effettiva preparazione degli studenti.
Intanto, in attesa di eventuali cambiamenti o migliorie al sistema del numero chiuso, per molti studenti che hanno assistito a irregolarità e che non sono riusciti ad accaparrarsi uno dei posti in facoltà messi a bando, l’unica possibilità per diventare medico, oltre a tentare il test d’ammissione varie volte, rimane quella di affidarsi a legali esperti del caso e intraprendere la via del ricorso.