La riforma promossa dal Ministro Anna Maria Bernini ridefinisce il panorama delle università telematiche italiane con l’introduzione di significativi cambiamenti in termini di nuove regole e misure.

Tra le principali novità: gli esami obbligatoriamente in presenza, l’introduzione di lezioni sincrone e nuovi criteri e rafforzamento del rapporto studenti-docenti. Il decreto mira a garantire maggiore qualità formativa uniformando le modalità didattiche tra atenei tradizionali e telematici assicurando una preparazione adeguata per tutti gli studenti, indipendentemente dalla modalità di erogazione dei corsi. L’obiettivo è anche contrastare fenomeni di abusivismo accademico e migliorare l’esperienza degli studenti a distanza. Le nuove regole, che entreranno in vigore nel 2025, segnano un passo cruciale verso un sistema universitario più uniforme e credibile.

Università telematiche in Italia

Le università telematiche in Italia sono istituzioni riconosciute dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) che offrono corsi di laurea e altri percorsi formativi interamente online. Attualmente, nel sistema universitario italiano sono presenti 11 atenei telematici ufficialmente riconosciuti.

Il nuovo decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca Bernini introduce nuove regole anche per l’erogazione della didattica a distanza, applicabili sia alle università telematiche che a quelle tradizionali. Vediamo quali sono le principali novità della riforma.

Esami in presenza

Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’obbligo di sostenere gli esami in presenza, con deroghe limitate a situazioni emergenziali temporanee o per studenti con disabilità accertata. Questa misura intende preservare l’integrità e la credibilità delle valutazioni accademiche. Per questo motivo:

  • Gli esami dovranno essere svolti fisicamente nelle sedi universitarie
  • Deroghe previste solo per emergenze temporanee o studenti con disabilità
  • L’ANVUR intensificherà i controlli per garantire il rispetto di questa disposizione.

Lezioni sincrone obbligatorie

Il decreto introduce l’obbligo per le università telematiche di erogare almeno il 20% delle lezioni in modalità sincrona, ovvero lezioni dal vivo non registrate. Questo cambiamento vuole favorire un’interazione più diretta tra studenti e docenti, migliorando l’esperienza formativa. Nel dettaglio:

  • Almeno il 20% delle lezioni dovrà essere erogato in modalità sincrona
  • Obiettivo: aumentare il coinvolgimento e l’interazione tra studenti e docenti
  • Le università dovranno adeguare le loro piattaforme per supportare questa modalità didattica.

Rafforzamento del rapporto studenti-docenti

Per garantire standard qualitativi elevati, il decreto prevede un incremento del numero di docenti strutturati in relazione al numero di studenti iscritti ai corsi a distanza. Ad esempio, per le lauree triennali scientifiche, sarà necessario un docente ogni 150 studenti, mentre per le discipline umanistiche il rapporto sarà di uno ogni 200 studenti.

  1. Lauree triennali scientifiche: un docente ogni 150 studenti
  2. Lauree triennali umanistiche: un docente ogni 200 studenti
  3. Le università dovranno pianificare nuove assunzioni per rispettare questi parametri.

Classificazione dei corsi basata sulla percentuale di didattica online

Il decreto introduce una suddivisione dei corsi in quattro categorie, in base alla percentuale di didattica erogata online. Questa classificazione offre maggiore flessibilità agli studenti e assicura che i corsi mantengano standard qualitativi elevati. Nello specifico:

  • Convenzionali: fino al 20% online
  • Misti: tra il 20% e il 66% online
  • Prevalentemente a distanza: oltre il 66% online
  • Integralmente a distanza: 100% online.

Lotta alle finte università

Un punto cruciale del decreto è la lotta contro le finte università. Il Ministero ha già presentato esposti alle procure per contrastare attività illegali, garantendo un sistema formativo trasparente e credibile. La riforma prevede, inoltre, un rigoroso processo di accreditamento e valutazione, gestito dall’ANVUR, per tutte le istituzioni educative.

  • Presentazione di esposti alle procure contro le università non riconosciute
  • Implementazione di un processo di accreditamento rigoroso per tutte le istituzioni educative
  • Monitoraggio continuo da parte dell’ANVUR per garantire la qualità dell’offerta formativa.

Tempistiche di attuazione nuove disposizioni università telematiche

Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal 1° agosto 2025, concedendo alle università il tempo necessario per adeguarsi alle nuove normative e garantire una transizione efficace verso il nuovo modello didattico.

L’entrata in vigore è prevista per il 1° agosto 2025. e le università dovranno adeguare l’offerta formativa entro questa data. Sarebbe opportuno anche procedere con la pianificazione di eventuali assunzioni e aggiornamenti tecnologici per rispettare le nuove disposizioni.

Questa riforma rappresenta un passo significativo verso il miglioramento della qualità dell’istruzione superiore in Italia, assicurando che tutti gli studenti, indipendentemente dalla modalità di frequenza, ricevano una formazione adeguata e riconosciuta.