In queste settimane, il Governo e il MUR stanno lavorando per la riforma del test di medicina 2025-2026. Quello che sappiamo, finora, è che è stato eliminata la prova d’ingresso ma Medicina resterà una Facoltà a numero chiuso considerata la “graduatoria post primo semestre aperto” e la “selezione predittiva”.

Semestre filtro e graduatoria

La riforma di medicina 2025 prevede un semestre aperto a tutti gli aspiranti medici, che diventerà un “semestre-filtro.”  Cosa significa? L’ammissione al secondo semestre dipenderà dai risultati ottenuti dallo studente in esami specifici e dalla posizione in una graduatoria basata sui crediti ottenuti. Chi non riuscirà a proseguire e a passare al secondo semestre, potrà comunque conservare i crediti acquisiti ed utilizzarli in altri percorsi formativi. I crediti formativi raggiunti durante il primo semestre, infatti, saranno riconosciuti e potranno essere impiegati per iscriversi a percorsi formativi alternativi o a corsi di laurea diversi. In questo modo, il lavoro svolto non andrà perso e gli studenti avranno la possibilità di portare avanti la loro formazione in ambiti correlati o in altre discipline d’interesse.

Il numero chiuso, quindi, resta, perché l’ammissione al secondo semestre sarà determinata dai risultati raggiunti agli esami e dalla posizione in una graduatoria nazionale basata sui crediti formativi acquisiti.

Test medicina 2025: cos’è la doppia iscrizione obbligatoria?

Per il prossimo anno, il nuovo testo della riforma dovrebbe introdurre l’obbligo della doppia iscrizione gratuita per gli studenti al primo semestre. La riforma prevede l’obbligo di iscriversi a corsi di laurea alternativi oltre Medicina e Chirurgia.

Al momento dell’iscrizione al primo semestre, si dovrà effettuare una doppia iscrizione e dare una doppia preferenza. Oltre all’iscrizione obbligatoria al corso scelto, gratuita, si dovrà indicare come seconda opzione un altro corso di laurea appartenente alle aree biomedica, farmaceutica, sanitaria o veterinaria.

Per rispettare i criteri di omogeneità a livello nazionale, il MUR dovrà definire, nei prossimi mesi, le materie comuni per il primo semestre. Ci riferiamo alle discipline qualificanti che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria. Poi, si dovranno definire i medesimi corsi di laurea alternativi garantendo programmi uniformi su tutto il territorio. Ed armonizzare i piani di studio di questi corsi per un numero complessivo di crediti formativi universitari stabilito a livello nazionale.

Criteri d’esame uniformi a livello nazionale?

Con la possibilità di iscriversi a corsi di laurea diversi si aumentano le opzioni di scelta per chi non riesce a continuare a studiare medicina. Tuttavia, la questione sta generando qualche perplessità. L’accesso al secondo semestre sarà regolato da una graduatoria basata sui crediti formativi acquisiti con gli esami obbligatori. Questo metodo vuole ridurre l’elemento di fortuna dei test, ma rischia l’effetto contrario, ponendo sfide di omogeneità nelle valutazioni tra atenei. Esiste, infatti, il rischio di valutazioni non affini tra le università, a causa di criteri di correzione variabili. La disomogeneità nei voti, però, potrebbe creare disparità tra università e, chiaramente, tra gli studenti. Per ovviare al problema, si sta pensando all’introduzione di criteri d’esame uniformi a livello nazionale.